Una storia fatta al forno

La cucina un po’ ovunque, ma soprattutto qui in Italia, è considerata il luogo fondamentale di una casa, e ancor di più dei locali dediti alla ristorazione. È lì che si concentra l’attività attorno alla quale ruota la nostra quotidianità, privata e lavorativa: mangiare infatti è un po’ l’elemento cardine che ci unisce, che rappresenta non solo la nostra fonte di sostentamento ma anche i momenti di convivialità che ci legano alle persone con cui amiamo trascorrere il nostro tempo. Oggi approfittiamo della #GiornataMondialeDellaCotturaAlForno per parlare proprio dell’invenzione e dell’evoluzione del forno, uno dei protagonisti principali dell’alimentazione moderna.

 

Le origini del forno

Il primo progetto documentato di forno è alsaziano e risale al 1490, con una costruzione ad hoc in mattoni e piastrelle di ceramica refrattaria. Sarà solo nel ‘700 che però si inizierà a diffondere uno strumento che fosse di più facile fruizione. Il primissimo forno è quello a legna, presente nelle stufe che fungevano anche da fornello: ancora oggi il forno a legna è molto utilizzato per le sue particolari caratteristiche soprattutto nelle pizzerie.

Una curiosità: nel Medioevo, in ogni villaggio c’era un solo forno, per questo era necessario trovare un segno distintivo per riconoscere i propri prodotti dopo la cottura collettiva. Ogni famiglia aveva un proprio marchio, in legno o in metallo, per segnare il proprio pane a crudo, consentendo dopo la cottura di risalire al legittimo proprietario di ciascuna forma con una identificazione che aveva un fascino quasi araldico.

 

L’evoluzione del forno

Successivamente al forno a legna, per molto tempo il forno più diffuso è stato quello a gas, che sfruttava la presenza di fiamme alimentate a metano nella parte inferiore del forno. Queste ultime permettevano di scaldare la camera situata al di sopra consentendo così la cottura dei cibi. Il forno elettrico è un’invenzione più recente – risalente agli anni ’20 del secolo scorso – alla quale progressivamente sono state aggiunte altre opzioni: il forno combinato, quello ventilato, fino a quello a microonde, che sfrutta un principio differente per la cottura dei cibi, cioè la capacità di agire sulla mobilità delle molecole del cibo per generare energia e quindi cuocere.

Un’altra curiosità: l’invenzione del microonde ha un’origine alquanto singolare, nel 1946 infatti l’ingegner Percy Spencer notò che nella tasca dei suoi pantaloni una barretta di cioccolata si è sciolta mentre lavorava su un radar da combattimento.

 

La cottura al forno

Cuocere al forno vuol dire sfruttare la circolazione di aria calda con l’obiettivo di portare gli alimenti a determinate modificazioni sia chimiche che fisiche. La cottura al forno infatti sfrutta il calore secco a una temperatura che può variare fra i 150°C e i 240°C. L’aria calda viene a contatto direttamente con il cibo, provocando la formazione di un sottile strato di crosta sulla superficie, che impedisce perdite di succhi e di conseguenza di nutrienti. Per un impatto più immediato ed efficace, il forno viene abitualmente preriscaldato.

 

Un ristoratore sa cosa cuoce

Dopo aver parlato del forno, dalla sua invenzione ai giorni nostri, sentiamo il dovere di sottolineare un dettaglio da non trascurare: il forno può anche essere il migliore al mondo, ma è fondamentale che al suo interno vengano inseriti prodotti di qualità, altrimenti solo il calore non può fare miracoli. Nei ristoranti ma anche nei pub, nelle pizzerie e in tutti i locali di ristorazione aperti al pubblico, la scelta delle materie prime è un passaggio fondamentale per garantire al proprio pubblico una proposta di qualità elevata. Affidarsi a fornitori come Di Cosmo Group vuol dire avere la certezza di essere affiancati da un partner competente, in grado di proporre una vastissima gamma di alimenti di eccellente provenienza e grandissimo gusto.