L’aperitivo, una storia e una moda

Le abitudini legate alle “uscite serali” variano in base a tantissimi fattori, dal luogo al clima, dalla società in cui ci si muove al periodo dell’anno. Possono sembrare dettagli trascurabili, ma non è difficile girare per Napoli all’una di notte e trovare locali pieni, mentre ci si può trovare in una sorta di città semideserta passeggiando per Copenaghen alle 11 di sera. Ovviamente poi, soprattutto grazie alla globalizzazione e alla facilità con cui ormai si può viaggiare e scambiare informazioni con persone che vivono realtà anche molto lontane dalle nostre, le culture si fondono e si contaminano, creando un mondo in continuo movimento. Se l’aperitivo era in passato un fenomeno molto locale, in Italia prettamente milanese, oggi invece è una realtà diffusa su tutto il territorio, ovviamente rispettando le caratteristiche e le abitudini dei diversi luoghi.

 

Come e dove nasce l’aperitivo

L’aperitivo è una bevanda, alcolica o analcolica, che si beve prima dei pasti con l’obiettivo di stimolare l’appetito. L’etimologia stessa del vocabolo è estremamente esplicita: aperitivus, in latino “che apre”, rappresenta una bevanda in grado di “aprire lo stomaco” e aumentare la fame. Ippocrate, nel IV secolo a.C., scoprì che per superare i disturbi di inappetenza bastava somministrare una bevanda amara a base di vino bianco, fiori di dittamo, assenzio e ruta. L’aperitivo moderno, invece, nasce a Torino oltre 200 anni fa: alla fine del ‘700 Antonio Benedetto Carpano inventò il vermut, prodotto con vino bianco unito a un infuso di oltre 30 erbe e spezie. Da allora quella bevanda si è diffusa in tutto il mondo, mentre il concetto di aperitivo si ampliava pian piano da singola bevanda a tradizione: l’aperitivo oggi è sia una cosa che si beve che un momento della giornata in cui incontrarsi, scambiare chiacchiere, sorseggiando un drink e accompagnandolo con del cibo.

L’aperitivo oggi

L’aperitivo nel tempo si è trasformato in un rituale alla moda, attraversando le epoche e andando incontro alle diverse tipologie di clientela: esistono locali di tendenza dove l’aperitivo diventa un evento mondano, e locali molto più alla mano dove rappresenta un momento di aggregazione. L’originale aperitivo, dopo l’evoluzione da bevanda a occasione di socialità, si è nuovamente reinventato, soprattutto in alcuni contesti, in apericena, ampliando in modo importante la propria proposta culinaria, rendendola più ricca e variegata, diventando così un vero e proprio surrogato del pasto serale, permettendo così agli avventori dei locali di intrattenersi anche per un tempo decisamente superiore, coinvolgendo la fase del pre-cena e quella della cena stessa.

 

Cosa si beve durante un aperitivo

Ovviamente durante un aperitivo si può bere di tutto, perché i gusti delle persone sono sempre estremamente trasversali. Proviamo a raggruppare il tutto distinguendo per aree: ci sono gli aperitivi analcolici, che possono essere ad esempio bevande zuccherate e gassate, oppure dei succhi di frutta. Fra i leggermente alcolici ci sono le c.d. bottigliette, spesso con bevande gassate dal basso grado alcolico. Poi c’è tutto l’universo dei vini: bianchi, rossi, rosé, gli spumanti, i prosecchi e i vini liquorosi. C’è poi chi preferisce i liquori, assoluti o allungati con ghiaccio o acqua minerale, e la nutrita schiera degli amanti della birra. Ultimo, ma numericamente senza dubbio il più importante, c’è il mondo dei cocktail: questo settore ha conosciuto periodicamente diverse fasi fatte soprattutto di mode e passioni che, dagli anni ’80 ad oggi, hanno visto salire alla ribalta il Long Island Ice Tea, il Bloody Mary, il Daiquiri e il Margarita, il Negroni, poi il Negroni sbagliato e l’Americano, lo Spritz, il Gin Tonic. L’elenco ovviamente potrebbe essere infinito, esattamente come i prodotti presenti nel catalogo beverage Di Cosmo Group: LINK